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Francesco Rizzi

Psicologo e psicoterapeuta

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Questo articolo spiega cosa si intende per trauma psicologico: la definizione, le cause, i possibili sintomi (come ad esempio il Disturbo Post-Traumatico da Stress, PTSD) ed la psicoterapia per la cura del traumatismo.

Articolo scritto da Francesco Rizzi
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Disegno di un uomo con l'ombrello sotto la pioggia - Credits Stable Diffusion AI

Cosa si intende per trauma psicologico?

Si parla di trauma psicologico quando una persona sperimenta uno o più eventi stressanti, dolorosi o minacciosi che superano le capacità del soggetto di farvi fronte. Questi eventi possono avere un impatto duraturo sulla mente, sulle emozioni e sul benessere psicologico della persona.

Eventi traumatici potenziali possono essere abusi fisici o sessuali, disastri naturali, guerre, incidenti, lutti improvvisi.

Cosa succede al cervello della persona che sperimenta un trauma?

A livello neurobiologico, un trauma causa un aumento prolungato dei livelli di cortisolo e neurotrasmettitori come adrenalina e noradrenalina. Questa catena di eventi biologici attiva la "Reazione di attacco o fuga" (Fight-or-flight response), ovvero la naturale mobilitazione delle risorse utili alla sopravvivenza fisica della persona.

L'eccessiva attivazione del sistema nervoso simpatico può iper-attivare l'amigdala, zona cerebrale coinvolta nell'invio dei segnali cerebrali di pericolo che mettono in moto la Reazione di attacco o fuga.

L'amigdala diventa ipersensibile agli eventi simili al pericolo originario. Questa sensibilità permane talvolta anche quando il pericolo è passato, riattivando il segnale di pericolo anche quando non necessario (riattivazione traumatica).

Il trauma può avere un impatto significativo sulla salute psicologica della persona ed essere alla base di disturbi quali Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), ansia e panico, depressione, problemi di autostima e comportamenti autolesionistici.

Quali sono i sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD)?

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) è definito secondo alcuni gruppi di criteri diagnostici:

sintomi intrusivi: sensazione angosciosa di rivivere l'evento traumatico attraverso ricordi involontari, flashback o incubi.

alterazioni dell'arousal e della reattività emotiva: ipervigilanza, irrequietezza, oppure al contrario distacco emotivo, risposte esagerate di paura o colpa di fronte ad eventi normali e non minacciosi della vita quotidiana.

sintomi di evitamento: tentativo di evitare luoghi, persone, circostanze che potrebbero evocare i ricordi dell'evento traumatico, tentativo di esercitare un controllo eccessivo sulle circostanze e sulle persone della propria cerchia sociale. Isolamento sociale: la persona tende a isolarsi per paura di nuovi traumi.

alterazioni negative di pensieri ed emozioni: aspettative negative sul proprio futuro oppure dei propri cari, sfiducia nelle persone, comparsa di schemi disfunzionali di pensiero ("Non sono al sicuro", "Non merito amore").

Il trauma può influire sulla memoria, provocando disturbi come la dissociazione, in cui la persona può sentire di essere separata dalla propria esperienza o di avere ricordi sfocati o frammentati.

Il trauma può portare alla compromissione delle relazioni interpersonali e delle capacità di regolare le proprie emozioni. Il trauma può indebolire i meccanismi interni di autosostegno e fiducia in sé stessi. La persona fatica ad affrontare eventi anche minimamente stressanti. Il trauma può inoltre compromettere il buon funzionamento delle capacità cognitive del soggetto, come memoria, attenzione e funzioni esecutive.

Nota: la diagnosi di Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) non può essere effettuata in autonomia, perché comporta considerazioni cliniche complesse che solo un professionista esperto può effettuare.

Quali sono gli strumenti psicoterapeutici per la cura del trauma psicologico?

Il trauma psicologico ed il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) possono essere curati con la psicoterapia.

Il percorso terapeutico è finalizzato ad elaborare e integrare l'esperienza traumatica, ovvero a desensibilizzare il sistema nervoso agli stimoli simili al trauma originario. L'evento originario viene integrato tra gli altri ricordi del passato e cessa di essere al centro dell'esperienza presente. I sintomi di riattivazione traumatica ed il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) gradualmente scompaiono.

Gli strumenti di elezione per l'elaborazione del trauma sono il colloquio psicologico clinico, unito ad EMDR (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) ed EMI (Integrazione attraverso i movimenti oculari). EMDR ed EMI sono due tecniche neuropsicolgiche basate sulla rievocazione di ricordi ed emozioni legate al trauma durante la stimolazione basata sul movimento oculare.

Il percorso terapeutico aiuta a ristabilire gradualmente la fiducia e sicurezza di base della persona, che ricostruisce gradualmente le proprie capacità personali, relazionali ed emotive. La persona sperimenta nuove capacità per fare fronte agli eventi della vita (strategie di coping) e la possibilità di ricominciare a vivere esperienze positive, nonostante tutto (fenomeno chiamato resilienza, parola oggi di moda, nata nell'ambito della cura del trauma).